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12 dicembre 2009.
Assemblea dei soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo Nazionale SAS.

Riflessioni sulla questione voto per i nuovi soci del 2009. (Leggi anche la seconda parte)

Abbiamo letto, sulla rivista pubblicata online, l'editoriale (ammesso che tale possa definirsi) smaccatamente pre-elezioni e tutto sommato anche di difficile comprensione per quei soci che non seguano attivamente la vita politica SAS.
Dicono i consiglieri rimasti in carica (Bonasegale, D'Alonso, Pianelli, Venier, Zironi) che vi sono state notevoli difficoltà nel controllo degli aventi diritto al voto, a fronte di una “anomala proliferazione di nuovi soci”.
Ammettiamo che vi sia stata tale “anomala proliferazione” (tradotto: il signor Ambrogio Verpelli, durante la sua presidenza, sia quest'anno che nel 2008, avrebbe aumentato il numero di associati...secondo la sua versione incrementando l'associazionismo, secondo la versione degli avversari politici al solo scopo di assicurarsi un bacino di voti controllabili).
Cosa ha a che vedere tale incremento dei nuovi soci con la “difficoltà nel controllo degli aventi diritto”?
Le cartoline di convocazione sono state regolamente spedite (anche se, quelle dei nuovi soci sono contrassegnate da una X rossa...)...nel frattempo i consiglieri rimasti in carica provvedevano a presentare, tramite il loro avvocato Vera Benini, un ex 700 al Tribunale di Modena, per chiedere che venissero annullate le delibere del CDN dell' 8 maggio. In quella seduta di consiglio direttivo sono stati approvati tutti i nuovi soci per il 2009 (cioè tutti i soci che hanno richiesto di associarsi tra la fine del 2008 e i primi 4 mesi del 2009...ed è logico pensare che, tra questi nuovi soci, vi siano anche normali associati che nulla hanno a che vedere con le vicende politiche). Il Tribunale ha rigettato la richiesta dell'avvocato Benini, considerando valide le delibere del CDN dell'8 maggio, quindi anche la delibera riguardante l'approvazione dei nuovi soci.
Ora pare che comunque i consiglieri rimasti in carica cerchino ulteriori escamotage per non far votare i nuovi soci del 2009, richiamando l'articolo 6 dello Statuto Sociale.
Cosa dice l'articolo 6? L'articolo 6 fu introdotto quando si cambiò lo statuto. L'ENCI, nel rispetto dell'espressione democratica di tutti i soci, pretese che ciascun socio, riconosciuto tale dal CDN, avesse la possibilità di esercitare i propri diritti sociali, compreso il diritto al voto, sin dal primo anno di associazione. Precedentemente, per la SAS, avevano diritto al voto solo le persone socie da più di un anno. Volendo accontentare l'ENCI ma al tempo stesso cercando di mantenere la cautela per cui era nato il precedente articolo (1:un socio nuovo non ha piena coscienza delle questioni politiche, 2: si volevano limitare le associazioni “fittizie” di nonne, zie e vicini di casa a soli scopi elettorali) la dirigenza SAS inserì, nell'articolo 6 dello statuto, la frase: Le domande di ammissione a socio, presentate per l’anno nel corso del quale si svolge l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo, possono essere istruite e valutate solamente dal Consiglio Direttivo neo eletto.In pratica, impedendo al CDN dell'anno in cui si svolgono le votazioni di approvare nuovi soci, i soci associati nell'anno della votazione non possono avere diritto di voto. Tradotto: io vado in sezione e mi associo per l'anno X. Se nell'anno X sono previste le elezioni la mia pratica non può essere presa in considerazione dal CDN, quindi io non vengo approvato e non ho diritto al voto (con tutto un corollario di considerazioni e contraddizioni che non stiamo qui ad approfondire)

Può essere richiamato l'articolo 6 per queste votazioni?
Logica (e interpretazione della lingua italiana) direbbe di no.
In primo luogo perché i soci in oggetto (quelli del 2009, approvati dal CDN dell'8 maggio) sono già stati approvati.
In secondo luogo perchè il CDN dell'8 maggio 2009 non si svolgeva nell'anno previsto per il rinnovo del Consiglio Direttivo (previsto per il 2010).
Tant'è vero che l'Assemblea del 12 dicembre 2009 per il rinnovo delle cariche sociali non è un'Assemblea Ordinaria, ma un'Assemblea straordinaria (come correttamente indicato sulle cartoline di convocazione preparate dai consiglieri rimasti in carica)
Ci potranno essere altri escamotage volti ad impedire il voto dei 1186 nuovi soci approvati per il 2009?
Visto che sembra vi sia un preciso intento da parte della lista Musolino ad impedire il voto ai nuovi soci (perchè si suppone siano voti in maggioranza pro Verpelli) non è da escludere qualche altro tentativo da azzeccagarbugli

Sarebbe auspicabile, per la stessa richiamata “partecipazione al voto dei soci veri” (e si presume che ve ne siamo molti anche in quei 1186 nuovi soci), che si facesse chiarezza sulla questione prima dell'Assemblea di Pomezia per evitare di ritrovarsi a discutere in quel contesto.
Un solo nuovo socio 2009 che, ricevuta regolare cartolina di convocazione, si recasse a Pomezia per esercitare, nel pieno rispetto dell' Art. 11 (L'Assemblea Generale è composta dai Soci in regola con il versamento della quota sociale per l'anno in corso. In piena attuazione dei principi di uguaglianza e democraticità associativa, ogni socio ha diritto ad un voto. ) il proprio diritto di voto e si vedesse rimandato a casa , potrebbe legittimamente richiedere alla SAS il rimborso per le spese sostenute e i danni subiti.

Ora, per tutti i soci SAS che pagano la tessera e che, con i loro soldi, contribuiscono a tenere in piedi l'associazione, chiarezza e trasparenza sarebbero d'obbligo.

Appendice.
C'è del vero in chi dice che i 1186 soci approvati nel CDN del 2009 sarebbero “voti fittizi”, non di appassionati della razza, ma di nonne, zie, vicini di casa e dipendenti di aspiranti candidati a cariche sociali?
La storia della SAS nelle sezioni è fatta di soci “fittizi” (nonne, zie, vicini di casa, dipendenti) spesso necessari (e pagati di tasca propria) per mantenere in vita il numero minimo dei 30 soci richiesto obbligatoriamente ad una sezione SAS.
La storia della SAS è fatta di incrementi di soci in previsione delle consultazioni elettorali (sezionali, regionali o nazionali)
Soci danarosi hanno spesso utilizzato questo mezzo, talvolta per accrescere il proprio potere, talvolta per mantenere in vita le sezioni.
E' un sistema di cui tutti hanno più o meno fatto uso, compresi forse alcuni di coloro che oggi appaiono indignarsi .
Il distinguo è dato dal potere economico. Chi non lo ha non può incrementare, a proprio vantaggio, il numero dei soci. Chi lo ha, lo utilizza, in SAS come nel mondo reale. Sta poi alle persone subirne o meno fascino ed influenza.
Ora, è da considerare poco etico un socio appassionato che incentiva l'associazionismo e incrementa la diffusione e conoscenza della SAS? In teoria sarebbe addirittura uno degli scopi statutari.
Chi dovrebbe stabilire il discrimine tra regalare una tessera SAS (o più tessere SAS) per ottenere dei vantaggi politici e il regalare una tessera SAS (o più tessere SAS) per coinvolgere quante più persone possibili ed avvicinarle al mondo del cane da pastore tedesco?
E' un discrimine praticamente impossibile da cogliere (a voler ragionare in termini di giurisprudenza e di regolamenti...poi sta ai soci SAS -ammesso che ai soci SAS interessi l'etica- stabilirne la valenza morale)
Allo stesso modo ci si potrebbe chiedere se è etico e morale che i grandi elettori girino nelle sezioni per raccogliere le deleghe, senza spiegare nulla ai soci, né liste , né programmi, ritirando le deleghe in bianco, senza l'indicazione del socio delegato. Qualche volta addirittura i grandi elettori raccolgono le deleghe per un candidato presidente e poi le consegnano alla cordata avversaria, di cui hanno improvvisamente deciso di fare parte, folgorati sulla via di Damasco dell'opportunismo o spaventati dal “questo matrimonio non s' ha da fare, né domani, né mai”.
Nell'editoriale sulla rivista SAS si parla di manovre per snaturare la consultazione elettorale e si auspica vengano rispettati i diritti di tutti i soci. Ma è rispetto della democraticità del voto l'attuale sistema di raccolta delle deleghe? E' nel rispetto del dettato statutario che esistono i “grandi elettori”?
Pensate che il passaggio dell'articolo 11, quello che dice : “ né è consentito che un socio delegato possa trasferire le proprie deleghe ad un altro”, venga rispettato? Ma se il grande elettore riceve centinaia di deleghe....non le trasferisce forse ad altri delegati?
Secondo voi, se qualcuno il venerdì sera dopo le 20, a deleghe depositate dai grandi elettori, si prendesse la briga di fare una decina di telefonate ai diversi soci delegati per chiedere i nomi dei due soci per i quali, il giorno successivo in assemblea, esprimeranno il loro voto...pensate veramente che qualcuno saprebbe rispondere?
Per cui, sarebbe auspicabile evitare di prendersi in giro ed evitare di strumentalizzazioni.

Ma, si sa....in SAS si è sempre “un po' incinti e un po' no” , si citano correttezze etiche e regolamentari e poi le cartelle nei cassetti raccolgono la polvere.

P.S. Se i mille soci, qualora non potessero votare, chiedessero la restituzione della quota sociale, per la SAS sarebbe un salasso di oltre 50.000 euro. Questa guerra la stanno combattendo, almeno da una parte, coi soldi dei soci. Ma, si dice in tempi di campagna elettorale, “à la guerre comme à la guerre”

Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 7 dicembre 2009

Leggi anche Ancora sulla questione del diritto al voto dei nuovi soci 2009, pubblicata il 9 dicembre


 

Cliccate qui per scaricare il file:
Bozza Programma CDN

pubblicato il 3 novembre 2009

 

Leggi anche:
Prima puntata:
Come votare.

Seconda puntata:
Votare. Ma come?

Terza puntata:
Chi si candiderà?
Da Radio SAS: le "liste"

Quarta puntata:
Precisazioni su come votare e aggiornamenti sulle "liste"

Quinta puntata:
Programmi elettorali e candidati