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Gli articoli di Oronzo Giangreco.

MINUS QUAM MERDAM.

Nessuno si sforzi a ricercare il significato del detto ,non so quanto latino, che affonda le radici nell’humus liceale e che e’ di facile comprensione per il mondo intero, dal piu’ colto ed emancipato a quello piu’ umile e ignorante.

Da sempre “minus quam merdam” significa solo e unicamente contare meno di niente. Questa frase ha sempre avuto nella mia vita un valore basiliare; me la ripeteva mio padre quando mi intromettevo in discorsi piu’ grandi di me e l’ho ripetuta ai miei figli e nipoti quando loro appena dodicenni argomentavano su diritti , morale e titoli di proprietà. Li guardavo severo ed esordivo:”Zitti voi,e loro terminavano la frase:”che siete minus quam merdam” .

Capirete anche perché e facilmente, ho passato la vita dimenandomi e combattendo per essere qualcosa di piu della merda stessa. E in tutta onesta’ pensavo, alla mia eta’, di esserci riuscito. Ho una discreta posizione sociale, ho ricoperto incarichi di buona responsabilità, ho messo su famiglia che, di questi tempi, con gli individui che scappano da ogni forma di responsabilità, assurge a titolo di merito assoluto almeno quanto l’essere amministratore delegato della Fiat o della General Motors.

Tutto questo fino a quando non sono diventato consigliere.

Ho accolto questo incarico con buon entusiasmo, pensando di poter mettere a disposizione della nostra societa’ qualche buona idea, la voglia di raccontarla, un briciolo di onesta’ intellettuale e soprattutto la forza di chi affrontato la vita a muso duro. Per dirla all’Almirante o peggio ancora Mussolini, con i quali per giunta non ho mai condiviso un granché, ho sempre pensato come se non dovessi morire mai e ho agito come fosse il mio ultimo giorno; cosi’ vi spiegherete il perche’ di qualche comportamento impavido e la voglia di realizzare tutto e subito.

Ieri l’altro alla buonora, mi telefona un socio costernato e mi fa’:”Consigliere,avete visto la giuria degli juniores e i cuccioloni?”.

Il “voi” alla Todisco datomi da gente che mi conosce da oltre un decennio l’ho sempre considerato una raffinata galanteria ma vi confesso di non aver mai capito se considerarla una forma di riverenza o una goliardica presa per il culo.

Gli rispondo un po’ assonnato: “sono sveglio da qualche minuto,quindi faccia lei”.

Di rimando: “il Presidente ne ha combinata una delle sue.”

“Ma chi Napolitano?” gli faccio sbigottito.

“No, non Napolitano”

“ah beh...allora....”

“arrivano da tutto il mondo,dall’Argentina ,dal Pakistan,dall’Ecuador, e pure dall’India”

Comincio a non capire, ma sono le 6,30 del mattino.

”Giudicano le cuccioloni e le juniores, è una tragedia”.

Riattacca senza neanche salutare e suppongo vada alla ricerca di qualche altro mattiniero che gli dia piu’ corda.

Prendo il caffe’ e mi riprendo me stesso:

E’ un consiglio prono, a 90 gradi, si decide senza vergogna e si annuisce senza dignita’,con la testa penzoloni che dice sempre di si’,come quella dei cagnolini assai in voga negli anni 70 e che venivano sistemati, in bella mostra, sul vano posteriore delle auto.

L’intera campagna elettorale passata a parlare di collaborazione, di classe giudicante che ruota, di classi Lavoro agli italiani, di “basta faide” ...non posso mancare ad una riunione di consiglio che subito perpetrano un golpe.

Non che la mia presenza avrebbe modificato il risultato della votazione, ma vuoi mettere un 11-1 invece che 11-0, cosi’, pure per dare una parvenza di voto democratico. E ...discusso.

E’ proprio un consiglio bulgaro.

Cerco il cellulare per telefonare a qualche consigliere e chiedere qualche spiegazione, ma poi mi dico: “e quelli che ne sanno”

Cerco di convincermi: “abbiamo dato un tocco di globalità alla manifestazione”, abbiamo rinsaldato i rapporti con l’Argentina, col Pakistan, con la Spagna e col Madagascar e chissà pure che i giudici non entreranno in sella agli elefanti o vestiti da torero. Sì, sarà così, tanto per i tori non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Sì, sarà così, rinsalderemo i rapporti con l’estero senza curarci minimamente del fatto che i nostri, di rapporti, se ne vanno a puttane.

Ma del resto e’ giusto cosi’, il presidente mi ha detto più volte che l’elezione l’ha vinta lui, che la gente è salita a Roma in pullman o in aereo per votarlo, che la gente non ci conosce neppure e, insomma, ho dedotto che tutto il resto, oltre lui, è “minus quam merdam”. Insomma, Cittiglio come Medjugorje.

Pero’ in compenso abbiamo introdotto il controllo del pelo,per ora solo quello dei cani.

Cosi’, i cani muoiono dopati un minuto dopo la fine della gara, le displasie del gomito distruggono la razza, ma noi, giustamente, abbiamo la fissa per il …..pelo (che volete, alla nostra età)

Che dire poi del fatto che se attaccassimo la spina al culo di alcuni “nostri”cani, avremmo energia alternativa a sufficienza per illuminare gli uffici SAS per tutto l’anno,..e gratuitamente.

Di fronte a queste cose, possibile non ci sia nessuna “principessina sul…… pisello” che si indigna e fa’ un esposto?

e la classe giudicante……che fa’……se la tiene?

E che diavolo!!!!! Questo e’ il nostro hobby,il nostro tempo libero,la nostra passione

Nella vita di ogni giorno,assistiamo schifati ad amici diventare nemici,nemici prendersi a braccetto e fare accordi con i peggior nemici, uomini trombarsi le donne degli amici e poi festeggiare tutti insieme...appassionatamente.

Possibile che in questo “cazzo di mondo” ne’ sul lavoro, ne’ nelle amicizie, ne’ per hobby esista qualche forma di lealtà ????? Possibile che ai vertici di qualunque cosa, non esistano uomini leali, ma solamente “figl'e bucchine” (la mia personale esperienza di uomo che per una serie di circostanze e’ arrivato ai vertici di qualche cosa è l ‘aver appurato che più si sale su e più “i figl' e bucchine” imperano).

Perdonatemi, ma chi mi conosce bene sà che non sono un bestemmiatore e che aborro il linguaggio scurrile ma c’è un modo migliore del gergo napoletano per identificare i “figl' e bucchine”?

E poi alcune parole ti “sfogano” e ti “placano”, anzi hanno un significato catartico.

Personalmente sono incline al perdono, almeno quando possibile, ma proprio non sopporto le battone che con aria di collegiali verginelle ci vengono a fare le morali.

“chiu’ pilu” per tutti....e finalmente senza tarocco.

Salutiamo.

ps: un filo sottile mi unisce empaticamente al nostro presidente. Lo considero un po’ come Silvio, sbrolone, galante, apparentemente mai ineducato, affabulatore e, per quanto mi ci sforzi, non riesco a farmelo diventare antipatico. Sarà per il numero in comune, 59, sarà anche perché alcuni dei miei cani migliori affondano le radici in comuni intuizioni o forse perché alcuni suoi atteggiamenti sono cosi’ assurdi da stentare a crederli veri e sara’ anche perché ritengo che questi sentimenti siano a loro volta ricambiati. Ma c' è un limite a tutto, ed anche grandi personaggi del passato e del presente son caduti sulle esagerazioni.

Io non sono uno che affonda il coltello ma se guerra ci deve essere che sia almeno leale.

Pensaci mon amì.

Oronzo Giangreco, 5 luglio 2011

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