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Campionati.


Gli articoli di Oronzo Giangreco.

"Campionato d'amore e d'anarchia, ovvero 'stamattina alle 10 a Bagnolo ...."
Cronaca semiseria delle vicissitudini di un gruppo di amici al Campionato di Allevamento SAS 2010.

Sono le quattro del pomeriggio e si parte,allegri come sempre alla vigilia di un campionato italiano, con in valigia timori e speranze che con gli anni e l’esperienza diventano certezze.
Manca sempre “una lira per fare un soldo”: quello buono non e’ in forma, strepitoso quello cosi’ e cosi’,e poi la roulette degli attacchi che solo a pensarci ti morde lo stomaco.
Si fa’ tappa in giro a prendere gli amici che nel frattempo ti telefonano ogni secondo;hanno fretta di affrancarsi dal “41 bis”,il carcere amaro del duro lavoro quotidiano.
Si fa la spunta mentale di ciò che si dovrebbe prendere: valigia, guinzaglio, mangime, scodella; libretto, fotocopia del pedigree, e certificato di vaccinazione antirabbica , rigorosamente falso.
Si parte e, a pochi chilometri da casa, ci si sente gia’ piu’ leggeri.
Mio Dio,e la cagna? Si ritorna indietro e alla fine quest’anno e’ successo anche questo.
Cellulari che squillano e il pulmino che diventa una babele, tra frasi d’amore, gemiti in diretta e linee hard che si aprono improvvisamente.
E’ il cinepanettone del campionato, ogni anno la stessa storia, e col passare del tempo e la vecchiaia anche la calda e suadente voce del satellitare puo’ sembrare, per qualcuno, un’occasione da cogliere.
Uva, pasticciotti e focacce in quantita’ industriale e il mezzo ridotto a veicolo per soccorsi umanitari. E sì che si mangia solo al ristorante; ma se ci prende un attacco di fame? E per noi del sud si puo’ e si deve morire di tutto, ma non di fame, ne abbiamo gia’ patita tanta nei secoli”(sic)

Si arriva in Romagna. Tutto intorno e’ lindo e preciso,con i prati tagliati con righello e compasso.Il traffico e’ ordinato, geometrico e triste. Mamma mia, mi prende il magone. Facciamo qualche zig-zag, cosi’ per mettere un po’ di allegria e diamo qualche timido colpo di clacson per stimolare l’ambiente. Nessuno risponde e anzi ci guardano pure male. Ingrati!
Al primo semaforo si aspetta e si soffre. Una signora anziana brucia un paio di verdi e di gialli e alla fine costringe Antonio  a scendere e a chiedere gentilmente: ”Signora, c’e’ qualche colore che preferisce oltre al giallo e al verde”? Lei lo guarda impaurita e alla fine sgomma con il rosso.

Arriviamo in albergo a buio inoltrato , semidistrutti e il portiere di notte ci guarda con sospetto. Abbiamo cani dappertutto,o meglio, 2 in macchina e una trentina distribuiti fra cappelli ,borsoni e tute. Mi fa’: ”Andate a Bagnolo per il campionato dei pastori tedeschi?"
Lo guardiamo torvi e non gli rispondiamo neppure. Abbassa gli occhi e cosi’ sembra chiederci scusa. Si spegne la luce,e finalmente si dorme tranquilli e sereni, proprio come alla vigilia degli esami.

Al mattino si arriva allo stadio. E’ un campionato partecipato e quel posto che fino a qualche anno prima andava benissimo, adesso ci va’ quasi stretto. Sara’ l’esordio del presidente o Capetti agli attacchi delle femmine, ma la gente c’e’.

Dagli attacchi arrivano le prime dolenti note: sbagliano in tanti, troppi, ma quel che e’ peggio e’ che sbaglia chi non t’aspetti perche’ l’anno prima l’aveva superato agevolmente e c’azzecca quello al terzo tentativo, o quello che lo fa’ ma sei sicuro che si e’ trattato di un miracolo.
Da domani diremo che la razza si e’ indebolita, che non si guarda al carattere, che bisogna essere inflessibili e che i figuranti dovranno andarci giu’ piu’ forte. E i figuranti ovviamente ci andranno giu’ duro come fanno da secoli, facendo, come fanno da secoli, qualche rara eccezione.
Una mia cagna sbaglia l’attacco; non mi era mai successo in vent’anni. Il giudice non ha sbagliato, il figurante neppure, la cagna ha fatto i brevetti con i suoi piedi ed ha superato brillantemente la prova di selezione. Attenuanti non c’e ne sono, semplicemente ha sbagliato.
I nostri cani,almeno quelli mediamente validi dal punto di vista caratteriale, sono pistole a sei colpi caricate con cinque o a volte quattro. Ci puo’ stare che il colpo faccia cilecca.
Errore di preparazione,stress,superficialita’? Ci interrogheremo una volta scrollatoci di dosso il treno che ci e’ passato sopra.

Classi juniores e cuccioloni che volano via e a stento le vedono quelli che vi partecipano.
La ratio e’ giusta, meglio collocarle all’interno di un programma specifico, quale puo’ essere il campionato giovani, spogliando queste classi di un valore agonistico reale e dando un’ importanza relativa a soggetti che potrebbero perdersi strada facendo per gli incidenti di percorso che ben conosciamo. Sono pero’ le classi con “l’appeal” maggiore; e’ li che si scoprono i campioni ed e’ li che il giudice piazza magari cinquantesimo il sieger di domani. Ma la societa’,stranamente, affida queste classi ai piu’ giovani,lasciando ai giudici piu’ esperti le classi che si piazzano da sole.

Giovanissimi e giovani, giustamente(???) , come da copione, con in testa i cani ben piazzati in Germania In ordine quasi “alfabetico, e si’ che qualche cane avrebbe meritato un atto di coraggio.

Adulte femmine all’insegna della Reina Gerry Val ,giunonica dominatrice della classe e forse una delle piu’ belle sieger di sempre. Armonica ,pastosa, levigata con gli anni da ogni spigolatura, si presenta perfetta a tutte le andature. ”Nulla questio” per il padre e “nulla questio” per la figlia e si scateni pure la guerra civile.

Adulti maschi da dimenticare, pochi cani e tranne alcuni quasi tutti oneste comparse, ma del resto l’annata in quella classe, come piu’ volte denunciato, e’ stata avara.
Salviamo il sieger,l’ottimo Ustinov Romerland, forse troppo tecnico per essere pienamente compreso; nella ideale media taglia, con angolature anteriori e posteriori perfettamente conformi allo standard e con groppa ideale per lunghezza e inclinazione. Correttissimo da tutte le visuali, avremmo tutti gradito una testa con miglior cesello, ma del resto di “incredibili Ulk” ne  abbiamo  gia’ abbastanza. Sebbene di difficile utilizzo ( ottimamente pigmentato, proviene da linee Quantum-Quarz -fratello di Quai Thermodos- che certamente non brillano per intensita’ di focature ) un gran cane.
Salviamo Roy, con la sua splendida testa molto vicina all’ideale di razza, con il suo gruppo numeroso e con innumerevoli prove caratteriali superate ai vari campionati; dodicesimo eccellente in Germania e inspiegabilmente privato del titolo di vice –sieger.
Salviamo Ken,questo splendido soldatino,ogni anno premiato per l’ardore e il coraggio dimostrato nelle prove caratteriali, che pero’ stenta a reperire partner anche tra le cagne “del vicino”(della serie “ci piacciono i cani in taglia e con buon carattere”).
Salviamo Uwo dell’Alto Pino, giovane (appena entrato nella classe) tipico e armonioso , con un gran telaio e con tanto tempo per consolidarlo. Il suo pedigree “da paura”, sembra finalmente rinverdire i fasti degli stalloni Alto Pino di una volta (della serie quando son buoni,piacciono a tutti).
Del buon Meyer cosa dire? Frase gia’ detta per Scheerer: "giudicare e’ altra cosa" (si’ e’proprio la stessa). Ma almeno “Meyer” (tuonerebbe Benigni) risparmiaci la storia della taglia e delle correttezze e facci capire qualcosa del “tuo” Verbo.

E’ stato un campionato come gli altri e forse ci si aspettava di piu’.
Preoccupante l’affollamento nei ring che oltre a togliere concentrazione ai giudici, agita “cattivi pensieri” fra gli espositori.
Preoccupante proliferare di episodi delinquenziali e  di minacce. Il nostro e’ un ambiente che comincia a “fare paura” e dubito che ci possano essere giudici insensibili alle minacce che ormai da tempo ascoltiamo a bordo ring.Non importa e non serve chiedersi chi abbia introdotto questi personaggi nella nostra societa’, l’importante e’ farli uscire.
Preoccupante discesa in campo di “mani economiche forti”, in grado di sovvertire con forza le classifiche, in Italia come in Germania, o forse sarebbe meglio dire in Germania e di conseguenza in Italia, e di imporre soggetti aldila’ di ogni ragionevole valutazione tecnica.
Cosi’ facendo a poco serviranno le direttive date dalla societa’ ai giudici se poi “qualcuno” , grazie a legami o “fratellanze “ estere  che contano, e’ in grado di dettare la legge e sovvertire i programmi nazionali.
E cosi’ vincono i cani grandi, vincono i cani storti, e vincono i cani grandi, storti e cuor di leone, insomma vince chi pare a qualcuno, quando e come vuole qualcuno.

Nel campo, fra  i tanti, alcuni grandi personaggi, gente dalle indubbie capacita’, che scovano cani in ogni antro del mondo e li trasformano in autentiche miniere; e’ gente scaltra, sono i cosiddetti “ingegneri”, quelli che per cosi’ dire,trasformano in oro tutto quello che toccano e riescono a “costruire” anche laddove vi e’  per altri il divieto di edificare.

A notte fonda si ritorna a casa, con le telefonate di mamma che hanno la frequenza dei tutor, ogni dieci chilometri, "cosi’” dice lei,”vi tengo svegli”………Viva la mamma, diciamo noi e  lo dice soprattutto la telecom.
A Riccione, il lampo di genio, si cena per festeggiare. Non sara’ l’annata migliore,ma, al diavolo, stiamo insieme da vent’anni e gia’ questo e’ un buon motivo per essere lieti. Tagliolini ai frutti di mare e frittura di pesce; ci propongono un “lacrima christi” che bocciamo all’istante: andra’ bene sul primo o sul pesce ma dopo un attacco sbagliato e piu’ di qualche lacrima sembra proprio una iattura. SI passeggia per Riccione, con i cani nel trasportino e i ragazzi “a guinzaglio”, che, con tutto quel ben di Dio in circolazione, non si sa’ mai.
Sono le due e si riparte; riponiamo le nostre speranze nei caffe’, le gomme da masticare e GIGGGI D’ALESSIO. Cambiamo i turni di guida ogni volta che vediamo il guard rail avvicinarsi paurosamente al veicolo.

ALLE CINQUE SI ARRIVA,SI FA’ COLAZIONE CI SI ABBRACCIA E CI SI DA’ APPUNTAMENTO ALL’ANNO PROSSIMO ………..SOGNANDO …L’AUSLESE. SI', PERCHE’ PER NOI L’AUSLESE E’ UN PO’ COME LA MARILYN: LA BELLEZZA E IL SOGNO. E LA MARILYN NON PUO’ ESSERE CONFUSA CON LA SCIATTA E RICCA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO.

Alla passione e all’amicizia che ci lega...e che la vita ci sorrida… a tutti, tedeschi compresi.


ottobre 2010

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