da hecktor a rex

Guardare il dito invece della luna
Ancora Striscia. E gli appassionati del Pastore Tedesco guardano il dito invece della luna.

Appena visto il filmato di “striscia la notizia” abbiamo avuto sensazioni contrastanti.

Cerchiamo di sintetizzarle.

Inizialmente abbiamo pensato che l'ignoranza della troupe nel presentare l'attività dell'utilità e difesa sarebbe sfociata, come spesso accade in questi casi, in un melenso minestrone senza alcun valido argomento.

Quando si accenna al bastone o alla frusta, ad esempio, non si spiega il vero fine di tale utilizzo né tanto meno il metodo di utilizzo.

Purtroppo ci siamo dovuti ricredere perché il carico da 11 allo stereotipo del macho che ha come fine il risultato e non l'educazione di un essere vivente, nella fattispecie il cane, arriva saltando la recinzione e, dimostrando una dialettica da affabulatore, prima cerca delle scuse, poi nega l'evidenza e infine, alla presenza delle forze dell'ordine, sciorina tutta la sua aderenza all'affermazione che Asimov mette in bocca a Salvor Hardin riguardo alla violenza.

Questo ha messo in secondo piano qualunque analisi riguardo l'assunto iniziale: il tele e il collare con le punte limate.

Per questo ci siamo presi qualche minuto per far raffreddare i pensieri che, a botta calda ci avrebbero fatto scrivere ben di peggio rispetto l'accaduto.

Nel frattempo abbiamo letto anche le reazioni che il video ha suscitato sul web.

Tutti a guardare il dito invece della luna e tutti, indistintamente, a difendere la loro corporazione senza alcuna obbiettività.

Lavoristi, indignati con interventi che vanno da pacati: “non hanno documentato alcun maltrattamento”, “il servizio era fuoriviante e falso” sino agli eccessi di chi si augura per Stoppa le peggiori calamità bibliche.

Bellezzari che tuonano contro i lavoristi che vanno giù di tele e non rispettano i cani (come se il mondo delle esposizioni non conoscesse storie di doping, di cani morti per il caldo nelle auto e di risse e aggressioni alle persone), altri che approfittano dell'accaduto per invocare una modifica delle prove UD (“troppo spinte da poter essere affrontate se non con certi metodi”..ma quando mai?).

Gli enti a cui spetterebbero controllo e vigilanza (ENCI e SAS) che prendono ipocritamente le distanze, citando i loro codici etici, regolamenti e delibere e gli interventi concreti e immediati (deferimenti e commissariamenti) nei confronti dei “diretti” responsabili, immediatamente crocifissi e bollati come paria, alieni nel deontologicamente corretto mondo della cinofilia (mai parola fu usata più a sproposito) ufficiale.

Da sempre siamo stati contro l'utilizzo di quei metodi (potete leggere alcune delle nostre argomentazioni a questo link) perché il forzare a tal punto il comportamento di un cane solo a fini agonistici è semplicemente demente.

Se il cane è, come dovrebbe essere, un fine, non può essere trattato come un mezzo.

Se le prove di UD sono nate quali test per saggiare l'aderenza del carattere allo standard, non vediamo perché poi si debbano accettare le derive tipiche dell'agonismo.

Anni fa, su un forum, scrivemmo di non essere contrari all'utilizzo di certi metodi tout court (ad esempio se risultasse efficace nell'addestramento per i cani anti mine o per salvare la vita a un cane) ma siamo e restiamo contrari a qualsiasi forma di forzatura solo a scopo hobbystico.

Ne abbiamo discusso con tecnici del settore (Sesto Carmelo, ad esempio), con esperti di fama mondiale (come Helmut Raiser). Abbiamo letto le discussioni, le ricerche scientifiche pro e contro l'uso del tele. Abbiamo ragionato sulle differenze tra i sistemi da macellai alla Jorg Sauer e sul tele solo per “rifinire”.

Ma, non raccontiamoci balle, certi metodi si usano solo per portare il cane ai limiti e anche oltre. In gergo “per fare punti” o, peggio ancora, per selezionare cani non selezionabili.

Per questo, forti delle nostre convinzioni, negli anni, abbiamo sempre rimarcato l'errore di fondo che avrebbe portato, inevitabilmente, al declino dell'UD se non ci fosse stato il coraggio di prendere, nei fatti e nella sostanza, non solo nella forma, le distanze da certi metodi, proprio per salvaguardare il patrimonio di competenze, capacità addestrative e conoscenza dei cani dei nostri tecnici.

Per questo, negli anni, non abbiamo mai smesso di stigmatizzare episodi (si trattasse del cane di Sesto a Haguenau o di quello di Taddei al Campionato di Besnate), porre quesiti, denunciare ipocrisie, segnalare come i metodi alla Sauer (tra l'altro obsoleti e nemmeno così efficaci) fossero tutt'altro che un pallido ricordo.

Vi siete mai chiesti, ad esempio, perché nelle gare SAS troppo spesso non si effettua il pre-ring (che sarebbe obbligatorio)? Il pre-ring, quella terra di nessuno in cui cane e conduttore, alla presenza di un controllore, attendono 15 minuti prima di entrare in campo per gli esercizi di gara e che priva gli elettricisti dell'immediatezza delle loro armi.

Tempo fa dei “luminari” di tale arte (scegliete voi se addestrativa o elettrica) affermarono a brutto muso che la nostra fotografia della realtà stesse facendo un grande danno al pastore tedesco. Insomma eravamo noi con i nostri articoli a diffamare la SAS. Chissà, alla luce delle ultime decisioni del CDN, fossimo stati soci ci avrebbero sospeso cautelativamente per aver insinuato che forse, proprio tra chi ha occupato o occupa posti di rilievo in SAS, ci fossero dei noti elettricisti.

La validità delle affermazioni dei “luminari” sulla nostra “pericolosità” è “lampante” alla “luce” dei fatti in oggetto.

Restiamo dell'idea che una sola esibizione alla rambo del macho di turno abbia fatto molti più danni alla selezione e alla diffusione della conoscenza del PT e dell'UD di quanti se ne possa fare in una vita.

A questi luminari ribadiamo che la SAS dovrebbe far rispettare il suo statuto e le delibere a tutti i soci e mettere la SELEZIONE del P.T. al primo posto lasciando ai bambini amanti del giocattolo la gioia di fare gare, siano esse di bellezza o di UD.

Peccato che ora i bellezzari sfrutteranno il caso per diminuire ulteriormente le possibilità selettive sul carattere del PT ormai devastato.
Questo per noi è intollerabile.
Per il vostro ego state rovinando ogni possibilità selettiva.
Il paradosso sta nel fatto che oggi, nel mondo del PT, chiunque non abbia fatto niente ha fatto centomila volte meno danni di chi ha ridotto la razza al punto da non superare le prove che si era posta per migliorare la selezione.

Così, con da un lato i rambo, uomini (e, ahimè, donne) con le palle pronti a scagliarsi sulla troupe di Striscia o quantomeno solidali nel fare la ola al boxeur vicentino, ma non altrettanto dotati di attributi da “autodenunciarsi” per difendere le proprie convinzioni sull'addestramento, invocando un serio tavolo di confronto; dall'altro lato i bellezzari pronti a gridare allo scandalo (ma anche a fare indossare il tele al loro potenziale Auslese che non facesse il lascia) e ad invocare l'abbandono delle prove UD (come se già non bastasse la farsa attuale di IPOZTP e brevettini vari).

In mezzo il nostro amatissimo Pastore Tedesco, dilaniato dall'agonismo dei due settori e una società di razza gestita da allevatori che si dimentica della sua tutela, che considera il settore addestramento una fastidiosa appendice e che assegna le medaglie d'oro al merito a chi ottiene più risultati, a prescindere.

Così il piacere di aspettare al bordo del fiume gli “elettricisti” per togliersi sassolini innocui ma fastidiosi assume un retrogusto agro(Daniela)dolce(Leandro)

ps: questo sito è Telefree, dalla nascita. E', citando le recentissime parole del presidente SAS, un “noto sito” ma nessuno ha mai utilizzato uno dei nostri banner con le scritte : “no al tele in addestramento”.

Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 18 maggio 2013

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