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backCampionato di Addestramento SAS 2010. Cormòns, 8-9-10 ottobre.

simone-teich-alasia-con-grisomL'importanza della fase B.

Come era già accaduto al Campionato Nati e Allevati di quest'anno dove aveva giudicato le obbedienze, anche a Cormòns Clemente Grosso riporta l' UD SAS nel 2010, giudicando come si giudica nel resto del mondo. Risultato? Solo 5 punteggi nel Molto Buono (tre molto buono basso): Silvia Bagnacani con Ivan di Casa Libardi (94), Fernando Botticella con Ara v. Amplus (93), Roberto Frattaroli con Cash Wolfsweiher, Simone Teich Alasia con Grimson Wonnegauner (90), Gianfranco Genova con Chuck Schlosswald (90). Poi qualche binomio bello a vedersi ma con con un errore o due che sono costati cari ai fini del punteggio finale (la già citata Barbara Khuen con Hex o anche Gianni Merciai con Betty di Casa Milocco) e poco altro. Troppi i cani che hanno dimostrato atteggiamenti di sottomissione, regolarmente penalizzati da Grosso. Troppi i cani che hanno dimostrato velocità di esecuzione uniti a nervosismo e "preoccupazione", segno che non c'è nessuna volontà a provare a fare proprie altre soluzioni, magari provenienti da altre discipline come l'Obedience. Anzi, nei confronti dell'Obedience c'è un atteggiamento di malcelata superiorità da parte di chi fa UD che nasce da sostanziale ignoranza (nel senso etimologico del termine, di non conoscenza). I giudici di UD che, come Clemente Grosso o Anaela Tuzzi (mi pare anche Alfeo Brisotto ma non ricordo di averlo visto giudicare la fase B),sono diventati giudici anche di Obedience e conoscono al meglio questa disciplina, hanno un diverso atteggiamento mentale quando giudicano le obbedienze in IPO. Perchè sono ben consapevoli che si possono ottenere risultati ottimi ed eseguire esercizi anche decisamente più complessi con i cani che dimostrano piacere nel lavoro e rapporto con il conduttore senza conflittualità di sorta.

 

 


controllo-microchipContaminazioni e pregiudizi.

A questo Campionato si è finalmente visto il famoso "pre-ring". Clemente Grosso mi raccontava che è stata anche una sua personale battaglia, durata tre anni, all'interno dell'ENCI, per ottenerlo. In pratica il binomio cane-conduttore è obbligato a sostare per una decina di minuti in un'area allestita davanti all'ingresso del campo. Ovviamente non possono essere usati strumenti di coercizione di nessun tipo, compreso il collare a strangolo. Conoscendo alcune "necessità" di riscaldare i cani lavorati con certi sistemi per fare in modo che entrino in gara ancora con ben in mente l'idea della punizione (divina o meno), il pre-ring è già, di per sè, una piccola rivoluzione copernicana. A questo Campionato il pre-ring è stato preteso da tutti i conduttori, anche perchè a controllare c'era il Responsabile Regionale dell'Allevamento, Giuseppe Carli, del tutto lontano dal settore lavoro e, quindi, non influenzabile. In compenso lo stesso Giuseppe Carli, osservando i cani giocare con i propri conduttori nel prering e controllando personalmente i microchip di quasi tutti i soggetti in gara per le obbedienze, ha avuto modo di sfatare alcuni "pregiudizi" tipici del settore esposizioni nei riguardi del settore addestramento, rendendosi conto della assoluta "normalità" della maggior parte dei cani, dell'ottimo rapporto con i conduttori, del grande senso della disciplina, del rispetto dei giudizi e della sportività tra concorrenti che animano questo settore. Altro che le risse di Bagnolo. Per questo volevo sottolineare l'importanza delle contaminazioni. Noi di Da Hecktor a Rex scriviamo sempre che il pastore tedesco è uno e non hanno senso le suddivisioni bellezza-lavoro. Queste nostre affermazioni vengono spesso equivocate o fraintese. Contaminare i due settori significa prendere quanto di valido e "per" il pastore tedesco esiste in entrambi gli ambienti, sfrondati dalle derive agonistiche. Non significa certo sperimentare improbabili e azzardati accoppiamenti. Significa apprendere da chi si dedica all'addestramento come interagire con il proprio cane e come valutare le doti caratteriali di un cane in tutte le loro sfumature, significa apprendere da chi alleva quanta importanza rivesta la genetica, significa imparare ad amare la razza senza pregiudizi di sorta e sfatare un po' di leggende metropolitane che dominano i due settori ( per molti espositori i cani dei lavoristi sono tutti mordaci e cattivissimi ..persino i giudici di esposizione hanno timore dovendo controllare denti e testicoli ad un grigio o un nero ...per molti lavoristi tutti i "bellezzari" sono delle pecore, spaventate dalla loro ombra). Sfatare un po' di pregiudizi significa anche provare a cercare, come hanno fatto ampiamente negli altri paesi, nelle nuove metodologie addestrative quanto di valido ed utile possa venire mutuato in UD. Per questo fa specie che non vi sia alcun interesse per una disciplina come l'Obedience. Ho parlato un attimo con Anaela Tuzzi, Responsabile Nazionale Obedience (mi riservo di approfondire magari in un'intervista il contenuto di questa conversazione) e l'ho sentita molto sconfortata. Il prossimo Campionato di Obedience (30-31 ottobre, SAS Monterosa, Borgosesia, vedi locandina nella nostra pagina degli Appuntamenti) , fortemente (e giustamente) voluto in un contesto autonomo rispetto agli altri campionati, non avrà purtroppo molti partecipanti. Le sezioni SAS (nonostante diversi seminari sulla disciplina tenuti proprio da Anaela Tuzzi) sembrano nutrire molti pregiudizi, tanto non provare nemmeno ad incoraggiare la partecipazione in una classe debuttanti. Un po' come se questa disciplina fosse un affare da donniciole e non valesse la pena perdervi del tempo. Eppure, viste le difficoltà di alcuni esercizi e la reale lotta ai metodi coercitivi in questa disciplina e vista proprio la scarsa qualità di lavoro espressa, nella sezione B, dai binomi di questo Campionato, credo che il settore UD più di qualcosina da imparare dall'Obedience l'avrebbe.
Nota a margine: a prescindere dai metodi i binomi più "belli" a vedersi in obbedienza sono quelli in cui esiste un vero rapporto con il cane anche nel quotidiano, fatto non solo di box e addestramento.
Nota a margine due: ho sentito alcune persone affermare che Clemente Grosso sia stato troppo "stitico" nell'attribuzione dei punteggi. Sinceramente a me è sembrato il contrario, prova ne sia l'esercizio di Miriam Gulli dove, al microfono, Grosso ha espressamente detto di non aver penalizzato la conduttrice per aver girato, nella condotta, dalla parte opposta rispetto agli altri concorrenti, cosa che le sarebbe costata invece una penalizzazione in una gara internazionale.