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CAMPIONATI 2008

 
 

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Giovanissime femmine

La classifica completa

105 soggetti iscritti a catalogo in questa classe, 74 presentati al giudizio.Dieci i soggetti che ottengono il titolo di Speranza SAS. Siegerin della classe Napoli Arlett, figlia di un cane svedese (ma figlio di Flipp Arlett) con una cagna estone (proveniente da Rikkor). Un recupero di linee Arlett ma con una maggiore sostanza.Nona in classe giovanissime femmine alla Siegerschau di Aachen. Seconda Nicki di Croce Santo Spirito, un soggetto che Noto aveva già giudicato e dimostrato di apprezzare. Una cagna con ottimo movimento, molto armonica nelle linee e nelle proporzioni, equilibrata negli angoli. Un soggetto che, per l'allevatore, rappresenta la quarta generazione in linea femminile (Querry del Catone, Ira del Catone, Betty di Croce Santo Spirito). Il padre di Nicki, Falk del Catone, è un figlio di Henry Dunieschenke per Freda di Valmadrera (ancora linee del Catone, essendo figlia di Folie). Terza Speranza un soggetto visto in cuccioloni a Terni, Jessica degli Achei, una figlia di Quenn Loher Weg con l'Auslese SAS Fenia della Gens Pontina (Pascha). Anche in questo caso un esempio di continuità per linee femminili, visto che il signor Pizzorusso Luigi (ogni tanto certi nomi e cognomi vanno fatti) è il proprietario di Jessica, ma anche di Fenia e della nonna Pretty, cagne che Jessica ricorda molto nei pregi (solidità, movimento) come nei difetti (robustezza ossea, testa con mandibola un po' leggera). Quarta Speranza Guia dei Colli di Uzzano, reduce da un 33 posto alla recente Siegerschau, ancora un soggetto già visto in molti raduni italiani. Una cagna grande, con un prepotente movimento, figlia di Scott Agrigento con Dora delle Cinque Terre (Valium Arminius per una figlia di Arro Ulmental).Quinta Speranza Emy dei Lupi della Maddalena, una delle più belle figlie di Ghandi dei Lupi della Maddalena. Un soggetto molto piacevole nell'insieme, armonico, con ottimi colori, di media robustezza, testa femminile. La mamma è una figlia di Pascha molto bella, Orin di Positano (2 eccellente al Campionato SAS 2005- ma avrebbe meritato anche migliori risultati agonistici). Sesta Speranza Vanja dell'Isola di Megaride, ancora un soggetto noto, figlia di Tor per Asia di Valcalore (Fanto della Loggia dei Mercanti per una figlia di Rex di Federico II di Svevia). Una cagna sostanziosa, con ottima testa, ben costruita.Molto ben presentata da Franco Morra (altro nome da citare). Settima Speranza Ghana di Cariddi, sorella di cucciolata dei due soggetti proclamati Speranza in giovanissimi maschi. Ottava e nona Speranza due sorelle di cucciolata, Gaia e Giuly di Casa Veronica, figlie di Yimmy Contra con la Vicesiegerin Sas 2005 Nika. Appena entrate nella classe ottengono un risultato prestigioso in virtù di un grande eleganza, belle costruzioni, un'ottima preparazione al ring. Un plauso all'allevatore Salvatore Golino e anche al proprietario di Gaia, Corrado Ioffredo (hanno sempre lavorato in collaborazione) visto che anche in questo caso assistiamo ad una bella continuità di linee femminili (anche Nika e la nonna Anja della Grande Valle sono di loro proprietà-gestione).Decima Speranza Gloria, un soggetto mai presentato, che si impone di prepotenza. Grande ma molto ben costruito, con testa molto bella ed espressiva. Di proprietà di Lello Palomba (altro nome che è doveroso citare, visto che è anche il chiamatore e proprietario di altri soggetti di valore, uno per tutti Anita di Casa Nobili) Gloria è una figlia di Ghero di Casa Nobili (un soggetto che ha dimostrato una grande capacità di fusione con le linee materne e che , fosse nato qualche anno più tardi, in virtù della sua assoluta media taglia e dell'ottimo carattere, avrebbe potuto godere di maggior fortuna espositiva e di maggior impiego in riproduzione). La mamma è figlia di Solo Frutteto per una discendente di Yen dell'Onda di Rial (altro soggetto che avrebbe meritato più considerazione). Fuori delle Speranze ancora un lotto di bei soggetti, nel complesso una classe di qualità più alta rispetto a quella dei maschi. Da notare sia il fatto che la maggior parte delle cagne titolate non sono prodotti casuali, ma frutto di lavoro su generazioni di femmine, sia lo strapotere dell'allevamento campano. Da lodare e proprio in quei nomi che ho citato parlando dei singoli soggetti. I nomi dei grandi (spesso nemmeno allevatori, ma collaboratori preziosi e fondamentali) che forse non sono così noti al pubblico degli espositori ma che da anni lavorano con passione, grandi sacrifici, chilometri macinati, delusioni e grandi soddisfazioni.

 

 

 

 

 

 

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