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Il giudizio del cane da pastore tedesco

Il ruolo del giudice.

<< Un buon giudice deve essere padrone della costruzione anatomica, dei fini zootecnici, della natura e della razza, deve essere scevro da una visione pedante fine a se stessa dei singoli difetti, che finisce per portar fuori strada il giudizio, nè deve apprezzare unilateralmente la sola bellezza esteriore. Egli deve convincersi di essere esclusivamente al servizio della razza, al suo mantenimento e al suo progresso, non all'ambizione dei singoli produttori o alla moda capricciosa del mercato.A questo scopo necessita di un assoluto senso di responsabilità, di fermezza e onestà, di profonda cultura e sicurezza nel giudizio.

Uno sterile computo delle misure delle singole regioni corporee del cane non potrà mai rendere un giudizio veritiero. Esso potrà forse dare qualche appiglio al neofita, ma generalmente lo porterà a soffermarsi su particolari di scarso rilievo, particolari a cui egli, già di per sè, tende a dare soverchia importanza. Il giudizio mediante una scala di punti o quello basato su di una giuria collettiva risultano perciò, benchè teoricamente attraenti, inattuabili, neanche come prove per principianti.

Il giudizio dipende dal colpo d'occhio che sa cogliere globalmente la conformazione e il tipo senza lasciarsi fuorviare da particolari insignificanti e marginali.
Solo successivamente, una volta colto il soggetto nel suo insieme, l'attenzione del giudice potrà volgersi sui singoli particolari. Andranno valutati i pregi e i difetti, al fine di stabilire quanto questo confronto giochi o meno a favore del concetto di cane da utilità.
Questa innata capacità di osservazione, che solo alcuni privilegiati hanno la fortuna di possedere, può in parte anche essere conquistata, per mezzo di una osservazione e di un confronto continui, non rivolti però ad animali in situazioni innaturali, ma osservandoli mentre giocano o lavorano nell'ambiente a loro più congeniale.
Da ciò consegue quanto sia importante per un giudizio la pratica dell'allevatore.>>

Queste sono le parole di Max von Stephanitz, il creatore della razza da pastore tedesco, assolutamente ancora attuali e condivisibili.

Un esempio, citato più volte, è il suo giudizio del progenitore della razza, che , in origine, si chiamava Hektor Linksrhein e poi fu Horand Grafrath SZ 1 (SZ1 vale a dire il primo pastore tedesco iscritto nel libro genealogico...oggi in Germania siamo intorno al numero di SZ 2 200 000...pt in più pt in meno) :
<<…grande per quei tempi (alto al garrese 60/61 cm), anche per le odierne proporzioni ancora di giusta grandezza media, con ossa robuste, belle linee e testa modellata nobilmente, struttura asciutta e robusta: tutto il cane era un nervo: In conseguenza di ciò c'era anche il suo carattere: meraviglioso nella sua fedeltà al padrone, nei confronti degli altri una natura da dominatore senza riguardo a nessun altro, scatenato nella sua pienezza di vita. Purtroppo non educato da giovane, nonostante ciò obbediente in mano al padrone al più semplice cenno, ma se lasciato a se stesso, il più autore di eccessi, il più selvaggio attaccabrighe ed uno sfrenato aizzatore. Mai ozioso, sempre in giro, buono con le persone tranquille, ma non lusingatore, un innamorato pazzo dei bambini e sempre innamorato. Al suo osservatore, un continuo godimento, al suo proprietario spesso anche fonte di dispetto. I suoi difetti erano i difetti della sua educazione, non della sua indole. Soffrì per impulso di attività repressa, diciamo meglio non sfruttata; era felice quando ci si occupava di lui e allora diveniva il cane più docile.>> (traduzione P.Alquati)

ESEMPI DI GIUDIZI (traduzioni P.Alquati)

Alcuni giudizi di Caspar Katzmair Presidente SV.

Siegerschau Bremen 1950

Giudizio del 2° Auslese, il grigio FELS VOGHANDSHOF: "…il soggetto ha una vecchia linea di sangue e porta vantaggio all'allevamento come anello di collegamento." (Fels mancava di due premolari e non aveva consanguineità -n.d.r.-)

Giudizio del 3°Auslese ASSO EULENGIPFEL: "Il maschio era piazzato nella classe Auslese nel 1948. Egli dovette essere giudicato a Neumunster lo scorso anno con il giudizio di Molto Buono perché aveva coperto troppo e veniva presentato in cattive condizioni di forma. Ora il cane è nuovamente presentato nella forma migliore; sono da apprezzare la sua buona costruzione da cane da lavoro così come la sua rifinita andatura. L'anteriore dovrebbe essere un poco più saldo."

Giudizio del 4°Auslese ROLF v. OSNABRUCKER LAND: "Un soggetto forte con tronco un po' lungo con schiena solida e con andatura spaziosa. Tuttavia il suo normale posteriore potrebbe avere più forza."

Giudizio di ROLF alla Siegerschau di Ludwingswafen 1951 (Walter Trox) "Un maschio forte e pieno di sostanza, di media taglia, allungato, già descritto con armonica costruzione di cane da lavoro, con testa molto forte e piena di espressione che denota una viva e tenace attenzione durante l'ampio movimento di andatura al trotto. Era presentato nella migliore forma, si attesta come padre di una lunga fila di cani da Eccellente e Molto Buono e risulta adatto per l'allevamento."

Giudizio di Walter Trox Siegerschau Bremen 1950 3°Auslese RENA OSNABRUCKER LAND: "Una femmina nera come la pece, affascinante, idealmente costruita, di media forza e piena di sostanza, con forte testa, di buona profondità di petto e avampetto, con andatura sciolta. Leggermente cedevole nei metacarpi. La solidità della schiena al passo non è pienamente completa. Il trotto è ineccepibile."

Giudizio di Klein e Hartung du BEOWULF PIASTENDAMM, Auslese 1952: "…non è certo un maschio che piace e colpisce il grande pubblico che, a differenza del giudice, sottolinea solo la bellezza estetica…" ( si delinea qui il concetto di bellezza funzionale -n.d.r.)

Giudizio del dott.Werner Funk ( Funk diviene presidente SV in quell'anno e lo rimarrà sino al 1968 -n.d.r.-) su Alf Norfelsen, Siegerschau Hannover 1954: "Il maschio si presenta nella migliore condizione. Durante il lungo giudizio ha sempre evidenziato il migliore aspetto. E' un cane che non ha eccessi; forse sino ad ora non aveva ancora trovato la grande approvazione e io qui saldo un debito nei suoi confronti perché in nessuna parte oltrepassa i limiti. Ma l'età gli ha dato eccellenza. Evidenzia i suoi pregi che da fermo danno un'idea di solidità. Possiede una pregevole andatura che esprime l'immagine della razza in maniera completa e a diritto si pone nel gruppo degli Auslese. E' sicuramente un cane che si è completato tardi ed ora è pienamente formato. Ha lasciato pregevoli tracce nell'allevamento e per questo merita tale piazzamento (Vicesieger n.d.r.)

Giudizio di Alf l'anno successivo in cui si aggiudica il titolo di Sieger: "…La mia opinione è che durante l'ultimo anno abbia ancora migliorato la propria conformazione. Possiede, attraverso una completa armonia della costruzione, una pregevole andatura che ha dimostrato durante tutto il giudizio e, in tal modo, ha potuto essere convincente. Durante tutto il tempo della prova in movimento, e non è stato certo breve, era leggero come una piuma e regolare come un orologio. Il maschio, sempre durante il movimento, era particolarmente fresco. E' stato il giorno più bello della sua vita…Desidero dire ancora che noi il prossimo anno potremo ammirare un suo grosso gruppo di riproduzione; la linea di sangue dovrebbe andare abbastanza bene per essere unita a tutti i soggetti provenienti da Rolf Osnabrucker Land: mi auguro che l'unione di queste due linee di sangue possa dare i migliori frutti."

Giudizio su HARDT STUVESCHACHT 1958: " Questo maschio deve questa volta rinunciare al titolo di Sieger. L'avevo giudicato poco tempo prima in una Landesgruppe e avevo invertito il piazzamento; in quell'occasione dissi che avrei concesso ad entrambi il primo premio come, del resto, si danno due primi premi nei cavalli. Il motivo per cui ho invertito il piazzamento è questo: Hardt, che si presenta in eccezionale forma, si è dimostrato eccezionale da piazzato. Non possiede la completa solidità della schiena in movimento e durante la potente spinta del posteriore. Naturalmente queste sono solo raffinate sfumature. Ma, poiché devo assegnare il titolo di Sieger, devo trovarlo anche nelle piccolezze…Il Sieger deve essere eccezionalmente presentato; un cane che ha già 5 anni compiuti qualcosa ha perso, ma anche la contropartita di un cane più giovane di un anno non sarebbe ancora sufficiente a farlo vincere se la sua riproduzione non fosse pregevole. Qui bisogna anche precisare che Hardt ha perso un poco della sua qualità riproduttiva perché non copre in Germania…"

Giudizio su Johnny Riedperle Siegerschau Frankfurt 1958: "Ho posto questo cane tra gli Auslese con piena coscienza e con premeditazione. Posso anticipare che gli spettatori molesti del ring erano pronti a colpire e si facevano questa domanda: "Come può un cane che ha gli occhi chiari andare tra gli Auslese?". Su questo hanno qualche diritto: Alla fine, tuttavia si doveva constatare che il cane stava nella classe degli Auslese perché era il migliore di tutti all'esposizione di Campionato. Per me la domanda era da impostarsi in questo modo: se appartiene o no alla classe dei migliori sotto il punto di vista della forza di un cane da lavoro? Su questo esprimo la mia opinione: gli occhi un po' più scuri sarebbero certamente più desiderabili ma per la forza di un cane da lavoro non importa un corno. Il maschio è così bello nella sua costruzione, così pieno di tipo, di armonia, di linee ed ha un così eccezionale movimento e trotto che non può essere messo da parte per questa leggera sfumatura nel colore degli occhi…."

Giudizio di Arno Haus Schhwingel 7°Auslese 1958 (Arno è padre di Dixie Wienerau -n.d.r.-): "Un buon maschio di due anni, con colori intensi e buon pigmento. E' forte, con espressione maschile e costruzione armonica. L'angolo dell'anteriore e la formazione del petto sono senza difetti. La schiena è ben solida, l'ossatura è buona e forte, è pieno di tipo. In tutto e per tutto un maschio imponente che, nonostante la giovane età si inserisce nella classe Auslese. Naturalmente anch'egli ha qualche piccolo difetto e questo lo si trova in una groppa un po' sfuggente, ma del resto non sempre la si nota in maniera così rimarcata. Non sarebbe male se i piedi fossero un po' più chiusi. Auguro a questo maschio di diventare un soggetto di successo: naturalmente andrà avanti se sarà ragionevolmente mantenuto e non malamente sfruttato."

Ancora alcuni giudizi di Funk significativi:

"…in primavera l'avevo giudicato in classe giovani, non avevo diagnosticato che potesse giungere tra gli Auslese, ma il suo pregevole sviluppo mi ha fatto rivedere la mia opinione…" (giudizio del 6°Auslese 1960)

"…devo solo dire che per la sua età è già un po' troppo formato. Il padrone farà bene a controllare la sua alimentazione perché non si appesantisca di più…"

"…si presenta in modo naturale ed ottiene così grande credibilità senza che siano stati adottati molti artifici…" (giudizio di Jalk Fohlerbrunnen 5° Auslese 1961)

Sulla taglia:

"…E' di medie dimensioni. Peraltro oggi stiamo correndo il rischio che i nostri cani diventino troppo grossi.64,5 o 65 cm non sono più un'eccezione. Ma ciò che vogliamo ottenere è un cane piacevole, di medie dimensioni, tra i 62 e i 63 cm." (giudizio del Sieger 1965 Hanko Hetschmuhle)

"Questo esemplare è alto 62 cm. E' quindi anch'esso nella media taglia, tra i 60 e i 65 cm. Le sue dimensioni sono da lodare e non da rimproverare. Se gli pongo accanto un cane di 65 cm sembra più piccolo della norma, persino troppo piccolo. Ma non trovo niente da ridire sulla sua statura come sul resto…Un cane la cui attrattiva principale è l'armonia, caratteristica che condivide con il Sieger." (giudizio del 4° Auslese 1965 Condor Zollgrenzschutz-Haus, padre di Quanto Wienerau)

"Questo cane è superiore alla media taglia…Nell'utilizzazione per la riproduzione, bisognerebbe tener conto della tendenza, propria del padre (Vello Sieben Faulen -n.d.r.-) alla taglia." (giudizio su Bodo Lierberg del 1966, Bodo verrà proclamato Sieger l'anno successivo; analoghi avvertimenti sulla taglia vengono fatti da Funk anche nel giudizio del fratello di cucciolata Bern 3°Auslese 66)

Il primo anno del dott. Rummel 1969:

"Un maschio di media taglia, pieno di forza, con un'ottima armonia di costruzione, asciutta ossatura, petto e avampetto ben conformati. I suoi arti, molto ben angolati, fanno esprimere in lui, attraverso una schiena molto solida, un fluido e slanciato movimento molto spazioso ad ogni andatura."(è il giudizio ottenuto da Quanto Wienerau 4° Auslese)

"Un maschio pieno di vigore, di media taglia e con forte impronta maschia. Per la terza volta ha potuto ottenere il suo piazzamento tra gli Auslese, anche grazie alla sua eccellente discendenza. In ottime proporzioni generali, presenta frontalmente arti diritti con eccellente angolatura anteriore. Ancora buono il garrese, schiena ferma con ottima conformazione della groppa, che permettono un'ottima linea superiore. Le cosce ampie e ben muscolate lasciano intravedere un'eccellente posteriore. Il movimento è corretto ed è particolarmente lodevole il buon allungo anteriore radente al terreno. La spinta del posteriore è molto potente. Auspicherei che questo maschio, molto prezioso per l'allevamento, avesse un'idea in più di fermezza dei metacarpi."(giudizio del 1971, anno in cui Quanto ottiene il titolo di Vicesieger.)

Con Rummel comincia l'era moderna anche per quanto riguarda i giudizi (ma comincia l'era moderna anche e soprattutto perché si alza la qualità dei cani - è l'epoca di Quanto, Mutz, Canto, Dago-) Il 1979 segna una svolta con l'introduzione degli attacchi per le classi lavoro e le misurazioni in ring. Il responsabile dell'allevamento, che con Rummel giudica i gruppi di riproduzione, è il futuro presidente SV Hermann Martin. Hermann giudicherà gli adulti maschi dal 1983 al 1994 con Hernst Beck, responsabile dell'allevamento, alla femmine. Di Rummel restano molto interessanti ed attuali le considerazioni (1979) pubblicate a commento delle Siegerschauen dei suoi ultimi anni.

I giudizi, sino alla metà degli anni 60, sono descrizioni molto vive, fatte da grandi conoscitori della cinotecnia, ma che lasciano trasparire tutta la passione di chi sta "costruendo" la razza. In effetti non si fa certo mistero dei difetti dei cani, così come venivano sottolineati i pregi che permettevano ad un soggetto di ottenere l'Auslese o l'Eccellente. Ovviamente, sino almeno all'avvento di Rummel (e di Quanto, Canto, Mutz, Dago) in cui comincia l'era moderna dei giudizi, le classifiche erano relativamente "facili": dal soggetto con i pregi più importanti per l'allevamento a via via una serie di cani con numero di difetti crescente e di maggior gravità. Invece, con l'era moderna (e ancor più oggi) la qualità dei cani si è molto innalzata e livellata, tanto che si tratta di distinguere e di determinare la classifica tra soggetti partecipanti alla medesima classe tutti in grado di ottenere la qualifica più elevata.
Oggi, quindi, è divenuto importante non solo fare comprendere la qualifica assegnata, ma soprattutto quanto distingue un soggetto da un altro e ne determina appunto la posizione in ring, cioè che distingue un cane classificato primo ed uno classificato trentesimo.


I moderni CRITERI DI GIUDIZIO.
L'altezza, l'ossatura, la tipicità, l'espressione, la testa, la pigmentazione, le proporzioni generali, il garrese, i profili, solidità del dorso, lunghezza ed inclinazione della groppa, angoli dell'anteriore e del posteriore, correttezze. Movimento.
In linea di massima sono questi gli elementi evidenziati nel giudizio.
Si comincia a guardare il cane nell'insieme, si valutano le dimensioni, la tipicità d'insieme, l'espressione e la testa, la piena rispondenza al sesso,le proporzioni in rapporto all'altezza al garrese,l'inclinazione e la lunghezza delle varie ossa. Si osservano, da fermo, le correttezze anteriori. In movimento, facendo compiere al cane una quindicina di passi, il giudice valuta le correttezze posteriori mentre si allontana e quelle anteriori mentre torna verso di lui.
Poi fa compiere al cane un giro al trotto, per valutare come le riflessioni ricavate dal giudizio da fermo siano confermate dal trotto che deve essere il più possibile vantaggioso, fatto di ampiezza dei passi più che di frequenza, radente al terreno e privo di sforzo.

<<Grande, di media robustezza, tipico, espressivo, ottimamente pigmentato. Ottime proporzioni altezza-lunghezza. Armonici profili.Testa forte con occhio scuro. Garrese alto e rilevato, dorso solido, buona lunghezza e inclinazione della groppa. Corretti gli angoli anteriori e posteriori, armoniche le proporzioni toraciche, corretti gli appiombi anteriori.Movimento ampio, sciolto, radente con buon allungo e ottima spinta del posteriore>>

<<Superiore alla media taglia, robusto, molto tipico ed espressivo, leggermente allungato, Ottimo il pigmento. Buone le proporzioni. Testa mascolina con ottima espressione. Garrese rilevato, dorso solido, groppa corta e leggermente sfuggente. Molto buoni gli angoli dell'anteriore e del posteriore. Normali gli appiombi anteriori. Corretto il movimento con eccellente spinta del posteriore ottimamente raccolta dall'anteriore.>>

Non è facile capire cosa distingua il primo soggetto dal secondo. Spesso il linguaggio dei giudizi è da iniziati. Ad esempio un neofita non capisce facilmente che la definizione "buona angolatura anteriore" indica un anteriore che non è "molto buono". Allo stesso modo la definizione di "normali appiombi anteriori" sottintende una certa scorrettezza (altrimenti gli appiombi vengono definiti molto buoni, buoni o si dice semplicemente che il soggetto è corretto).
Certo sarebbe buona cosa che certe definizioni venissero meglio spiegate a chi si avvicina a questo mondo, senza lasciare il neofita a dover imparare da solo, con il confronto e l'esperienza, cosa vogliano dire certe valutazioni.

Se formulare un giudizio da fermo di un cane da pastore tedesco, dopo aver studiato lo standard ed osservato diversi soggetti, è operazione relativamente facile, molto più difficile è stabilire, tra i soggetti presentati, una classifica di merito che sia coerente.


Cosa determina la classifica?


Intanto il tipo. Somma dei pregi e dei difetti che costituiscono una razza. Spesso erroneamente confuso con una particolare piacevolezza cromatica, ottimo pelo e bella espressione della testa, il tipo in realtà è dato da tutta una serie di corrispondenze alle misure indicate dallo standard. Il tipo è armonia di insieme in rapporto a quelle che sono le caratteristiche che un pastore tedesco deve possedere, in particolare è armonia delle proporzioni, dalla testa, al rapporto altezza-lunghezza, ai diametri toracici, all'equilibrio degli angoli.
Tipicità è appartenenza al tipo costituzionale della razza che, per il pastore tedesco, significa un soggetto mesomorfo, mesocefalo, mediolineo, con una costellazione endocrina equilibrata. Tradotto un cane equilibrato, iscritto nel rettagolo, con rapporti altezza-lunghezza ben definiti dallo standard di razza, con torace ben sviluppato e buoni diametri trasversali che gli consentono l'ideale base di appoggio di un trottatore destinato alle lunghe distanze. Le angolature del pastore tedesco sono più pronunciate rispetto a quelle di altri trottatori, per consentire un passo e un trotto spaziosi, con ottima copertura di terreno, i metacarpi sono inclinati per amortizzare gli appoggi , la groppa è lunga e inclinata per meglio ricevere e trasmettere la spinta
L'appartenenza ad un determinato tipo costituzionale ha correlazioni anche con il carattere del cane, con le sue capacità reattive e i suoi impulsi caratteristici.

Un pastore tedesco che si impone nei ring deve avere classe e distinzione.
Due concetti difficili da definire in astratto, ma comprensibilissimi osservando alcuni soggetti. E' quel quid in più, che rende un cane, pur con costruzione molto simile a quella di un altro, diverso. E' il cane che <si fa guardare> dove l'armonia dell'insieme predomina. Concetti tanto difficili da stabilire, ma che sono quelli che , all'interno di una cucciolata, fanno distinguere un soggetto dai fratelli e che, per paradosso, pur non riazionalizzandoli affatto, vengono immediatamente compresi anche dal profano che non conosce lo standard (in una parola quello che fa dire anche a chi non sa come debba essere costruita una determinata razza: <che bel cane!>)

Cioè che permette ad un giudice di valutare la classe ed stabilire la classifica di merito è spesso difficile da comprendere per il neofita (e bene farebbero i giudici a spiegare meglio i loro intendimenti) ed è ciò che distingue un buon giudice da un semplice conoscitore della razza. Quello che spesso viene chiamato "l'occhio" e di cui parla, con molta chiarezza, vonStephanitz.

Abbiamo riflettuto a lungo se mettere delle foto a commento di quanto scritto.
Però non riesciamo a concepire il cercare di spiegare quanto si sta dicendo qui se non con l'osservazione diretta dei cani dal vivo.
Forse una qualche idea la potrebbe dare un buon video (specie quelli che ritraggono i grandi cani del passato...perchè non sempre, in cinofilia e non solo, modernità è sinonimo di evoluzione e miglioramento)vedremo più avanti di inserirne qualcuno

 

 

 

 

 

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